La raccolta, di 328 pagine in 8°, comprende, preceduti da una introduzione dellʼA., quaranta articoli e interventi di Vincenzo Cabianca su Siracusa e, in appendice, il testo delle due relazioni illustrative al progetto di piano regolatore (del 1961, con A. Lacava e V. S. Roscioli e del 1969, con M. Liistro e C. Santuccio) e di due relazioni sul museo archeologico, oltre ad alcuni altri documenti relativi al piano.
Dalla presentazione editoriale:
Abbiamo creduto che, nell'approssimarsi del novantesimo compleanno del professor Cabianca, il modo migliore per festeggiare la ricorrenza sia di venire incontro al vivo desiderio di diversi suoi amici siracusani a che siano raccolti e ristampati i suoi scritti relativi ai due piani regolatori di Siracusa da lui curati e, più in generale, a quella città. E ciò - così ci tenevano a dire - sia come attestazione della loro riconoscenza, che come atto di riparazione, se pur tardiva e insufficiente, da parte di una comunità che tanto gli deve.
Riconoscenza per le sue “vittorie”: prima fra tutte lʼaver salvato, col suo primo piano, il centro storico di Ortigia dallo sventramento (negli anni ʽ50 e oltre auspicato da gran parte dellʼopinione pubblica). Ma anche per altre meno note, come lʼaver contribuito a scongiurare, assieme a Luigi Bernabò Brea e pochi altri, lʼinsediamento industriale ai Pantanelli, anchʼesso fortemente voluto da molti, e che oggi avrebbe fatto di Siracusa unʼaltra Taranto.
Riparazione per lʼaffossamento del suo primo piano ed il parziale stravolgimento del secondo, con tutti i guasti che ne sono seguiti: dalla mancata difesa della fruizione pubblica delle coste alla perdita della green belt dal Teatro Greco al mare, allʼurbanizzazione, tuttora in atto, in direzione di Tremilia e delle Epipoli.
"Molti - scriveva Cabianca nel 1955 - hanno giudicato il piano troppo ossequiente alla storia e troppo poco a certi modelli che rappresentano il testo unico della fantasia di certi uffici tecnici. Ma ci confortano i quasi tre millenni di storia che insistono sul luogo e la cui conoscenza altro sentimento non puà dettare se non un immenso rispetto, se non una immensa prudenza, 'come di contadino che abbia a metter piede nella dimora di un grande signore'".
Confidiamo così che, ripercorrendo attraverso questi scritti alcuni decenni di battaglie vinte e di occasioni perdute, si avvantaggi, oltre che la ricostruzione storica, il dibattito, tuttora aperto, sul futuro urbanistico di Siracusa.
Roma, 11 settembre 2013 Edizioni "La Casa del Nespolo"